Troppi bond bancari nel portafoglio Enpaia. La cassa di previdenza di addetti e impiegati del settore agricolo è zeppa di obbligazioni emesse da istituti di credito, italiani e stranieri: 580 milioni di euro (valore nominale), il 74% circa dei 783 milioni di euro di titoli inseriti nella categoria «immobilizzazioni» del bilancio 2009. A cui bisogna poi aggiungere, come comunicato da Enpaia, altri 95 milioni di bond bancari acquistati durante lo scorso anno su 192 milioni di investimenti effettuati. Tra le obbligazioni più recenti che sono entrate in portafoglio, vi sono 35 milioni targati Barclays, 25 milioni di Citi e 20 milioni di Kbc.
Fra l'altro, nella vecchia lista di bond ve ne sono due della fallita Lehman Brothers per un totale di 45 milioni: da Enpaia fanno sapere che lo studio legale Simmons&Simmons ha presentato negli Usa la «domanda di insinuazione al passivo in data 30 settembre 2009». Tempi di rientro? Forse 5 anni e grande punto interrogativo sull'ammontare.
Da qui i dubbi su un portafoglio tutto sbilanciato su singole banche, categoria tartassata dai mercati negli ultimi due anni; viceversa pochi titoli di Stato (solo il 9,3% di BTp), benché la quota sia aumentata di 74 milioni di euro nell'ambito dei nuovi investimenti. Da quest'anno, tra l'altro, vi sarà un nuovo consulente che supporterà l'ente di previdenza degli agricoltori sulle piazze finanziarie. Il nuovo advisor dovrà fare i conti con un attento e agguerrito collegio sindacale, presieduto da Federico Saini: nella relazione al bilancio 2009 viene raccomandato «che gli investimenti finanziari siano improntati soprattutto sotto il profilo della garanzia del capitale alla massima prudenza». Attualmente, secondo quanto è stato comunicato da Enpaia, la situazione del portafoglio immobilizzato «ad oggi evidenzia plusvalenze potenziali per 6,7 milioni e minusvalenze, sempre potenziali, per 32 milioni strettamente legate alle oscillazioni di mercato e non determinate da problemi sulla solvibilità dell'emittente finanziario».
L'organo di vigilanza interno, a proposito degli investimenti, sottolinea inoltre la presenza di obbligazioni perpetual nel portafoglio Enpaia, richiamando l'attenzione su tali strumenti potenzialmente senza scadenza predefinita. In merito a un eventuale cessione dei perpetual, Enpaia fa osservare che «pur tenendo in considerazione quanto espresso dai sindaci, l'eventuale smobilizzo di tali titoli verrà preso in considerazione quando le condizioni di mercato lo permetteranno e, comunque, non sono più previsti investimenti in tale particolare fattispecie».
Infine nella relazione, il collegio sindacale segnala che gli accantonamenti al Tfr degli addetti all'agricoltura sono pari al 6% a fronte del 6,91% previsto dalla legge (differenza di 8,64 milioni). «In merito all'aliquota per il Tfr – rispondono da Enpaia –, attualmente pari al 6% con un risparmio per le aziende dello 0,91%, si fa presente che la differenza di 8,64 milioni è ampiamente coperta dai rendimenti mobiliari e immobiliari che Enpaia consegue anno per anno». Appunto. I sindaci nelle conclusioni della relazione, segnalano infatti, che «la ricerca dell'equilibrio economico-finanziario non debba spingere a investimenti mobiliari che possano compromettere l'equilibrio patrimoniale».
Maria Adelaide Marchesoni
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CHI COMANDA E I COMPENSI
I vertici.
Nell'ottobre scorso Carlo Siciliani (nella foto a sinistra), componente della giunta di Confagricoltura, è stato nominato presidente di Enpaia. Come vicepresidente è stato eletto Pietro Massini della Fai-Cisl. Resteranno in carica per il quadriennio 2009/2013. In totale sono 15 i componenti del consiglio d'amministrazione di Enpaia compresi presidente e vice. Direttore generale della cassa di previdenza dei dipendenti agricoli è Gabriele Mori, ex parlamentare del Partito democratico e divenuto sindaco di Grottaferrata (provincia di Roma) nell'ultima tornata elettorale.
I costi degli organismi
I costi complessivi degli organi statutari Enpaia ammontano a 572mila euro (2009) contro i 590mila del 2008
